Oggi parliamo di un problema comune a molte coppie, ovvero quello di comportarsi e relazionarsi con il proprio partner più come se si fosse il figlio o la figlia anziché come un partner adulto. Scopriamo insieme come riconoscere questa dinamica relazionare e porre rimedio.





“Se cerchi un genitore
rimani con i tuoi”

Il partner che ha questo comportamento nel suo intimo, anche se non lo ammette apertamente, può sentirsi incapace di affrontare da solo/a le sfide della vita, del lavoro, della famiglia. Fare “il figlio” impedisce di confrontarsi con il proprio partner alla pari, si è spinti ad aggrapparsi all’altro proprio come farebbe un bambino.

la caratteristica specifica del fare il figlio
è la forte dipendenza dal coniuge

 

Può riguardare sia l’uomo che la donna. Uno dei due si comporta come un figlio/a.
Gli uomini confondono il partner per la mamma e le donne per il papà. La forte dipendenza spinge alla continua ricerca di aiuto, di protezione, di dimostrazioni di affetto, rassicurazioni, proprio come un figlio piccolo. Il problema che il bambino o la bambina in questo caso possono avere 30, 40, 60 anni; anzi più passa il tempo più il partner figlio si cristallizza in questa dimensione immatura di vivere la relazione esprimendo le seguenti caratteristiche.

1. EVITA LE DECISIONI

Che si tratti di scegliere il ristorante dove cenare o il colore della maglia da comprare, chiede sempre e non decide.
E’ diverso dal condividere valutazioni con il partner. Fare il figlio pervade sia le scelte comuni ma soprattutto quelle personali.
È come se il figlio potesse decidere solo dopo il consenso del genitore o almeno dopo una sua rassicurazione.
I bambini ubbidiscono e gli adulti decidono.
Questa modalità alla lunga satura il partner di richieste.

2. DIPENDE

Il partner che si comporta come un figlio piccolo, come tutti i bambini, vuole una dedizione assoluta.
Ogni problema che ostacola la propria felicità dipende dall’altro.

Vuole attenzioni 24 ore al giorno altrimenti rinfaccia di non essere compreso, assistito e amato.


IL PARTNER GENITORE

Il partner che nel ruolo del genitore alla lunga si stanca di dover decidere/controllare tutto. Quali sono i suoi comportamenti?

1. NON CHIEDE AIUTO

Fare il genitore genera un clima di sottile onnipotenza, è come sentirsi il dio o la dea della coppia.
Diventa difficile chiedere aiuto perché mette in discussione il proprio potere e la propria autostima. Il genitore in fondo è superiore al figlio, ha più responsabilità. Preferisce logorarsi nel cercare di risolvere ogni problema della coppia da solo.

Nel tempo diventa inevitabilmente stressato. Un povero diavolo che non vuole lasciare il forcone del potere nella coppia delegando responsabilità e decisioni all’altro.

2. NON SA GIOCARE

Ebbene sì, il partner nel ruolo genitoriale non può giocare. Almeno non come il “figlio”. Ha sempre il suo ruolo da mantenere. Il gioco e il piacere diventano argomenti infantili. Ha sempre troppi pensieri, avendo al suo fianco un bambino che non sa cucinarsi un uovo, pensa.. “devo pensare a tutto io”.
Alla fine questo tipo di relazione porterà entrambi i partner a essere arrabbiati.

A questo punto può sorgere spontanea una domanda. Come se ne esce?

COME CAMBIARE UN RAPPORTO GENITORE – FIGLIO

Nella pratica ci sono tutte una serie di cose che si possono fare, ma sono dettagli se non si sviluppa una forte personalità adulta (scriverò un articolo per approfondire questo tema).
Il punto fondamentale è:

Solo tra due individui alla pari si può sviluppare
una relazione armonica

La prima azione è tracciare un nuovo cammino in cui entrambi dirigono i giochi. In amore una coppia può essere solo una coppia di amanti. 
Le altre relazioni tanto comuni oggi, fare il genitore del partner, essere anche amici, confidenti etc. sono errori tanto comuni come sono comuni le storie che finiscono.

La coppia genitore-figlio si risolve quando si mischiano le carte in tavola.
L’uno si arricchisce della parte dell’altro che non esprime.

  • Il genitore nella pratica deve fidarsi dell’altro. Accettare che il partner possa sbagliare senza “rimproverarlo” sempre. Allentare il controllo, significa delegare compiti e responsabilità. Sostituire parte dei doveri non richiesti con esperienze di piacere. Esperienze di piacere sono quelle attività che ricaricano la mente, il cuore ed il corpo di emozioni positive.
  •  Il figlio deve affrontare la paura della solitudine.
    Alla base di questo ruolo c’è la paura di non farcela da soli. Diventa essenziale riprendersi
    la propria parte di responsabilità che contribuisce al benessere della coppia.
    Un passaggio importante avviene quando il figlio inizia a sostituire il chiedere con il dare.
    Ecco che da ruolo di figlio evolve in quello di partner adulto. Si impegna a dare sostegno, comprensione, il suo apporto unico alla relazione.
    Nella pratica è uscire dalla propria zona comfort e rischiare.

Rischiare di sbagliare è la strada dell’adulto

Il passaggio ultimo è scoprire che oltre a poter star bene da solo, in coppia non si fanno solo le coccole, ma si riscopre la sessualità. Infatti il segnale di questo errore relazionale è proprio che nella dinamica figlio-genitore, anche se simbolica, la sessualità tra i partner si interrompe fino a quando non cambia la percezione dell’uno verso l’altro come individui alla pari e adulti.